Notizie sulla Chiesa
Chiesadell'Addolorata - Monumento Nazionale - Arch.
Francesco Gallo (1712)
La chiesa è stata costruita nel 1742 dall’architetto Francesco Gallo, è un capolavoro dell’architettura barocca ed è riconosciuta come Monumento Nazionale.
Ma altrettanto ricco è il suo passato storico e religioso: la chiesa rappresenta, infatti, la sintesi delle Compagnie Religiose che, fin dal Seicento, operavano nel tessuto religioso e sociale della comunità doglianese.
Innanzitutto, pochi sanno che il nome corretto è “Confraternita del Ss. Nome di Gesù e del S. Crocefisso”, poiché è stata fondata dalla Confraternita maschile del Ss. Nome di Gesù e da quella femminile del S. Crocefisso.
Esistevano, anticamente, due confraternite: i Battuti Bianchi e i Battuti Neri.
I Battuti Bianchi avevano due sezioni: una per i Confratelli e una per le Consorelle, dette di S. Teresa, presso la salita al Castello.A loro volta, i Battuti Neri avevano una compagnia maschile (detta “della Misericordia”, perché si occupava dell’Ospedale) e una femminile (detta “Umiliate di S. Elisabetta”, che si occupava soprattutto del servizio alla Chiesa e della partecipazione ai funerali.)
Nei primi decenni del settecento, i Battuti Bianchi e i Battuti Neri hanno deciso di unirsi e di fondare la nuova grande Chiesa Confraternita.
L’aspetto che colpisce, consultando gli archivi parrocchiali, è che queste compagnie avevano, ciascuna, centinaia di iscritti e quindi, di fatto, coinvolgevano attivamente la maggior parte della popolazione.
Numerosissime e rilevanti le opere d’arte all’interno: oltre alle eleganti colonne barocche, all’altare ligneo e marmoreo, a un pregevole pulpito, a vari reliquiari antichi, vi sono due stupende tele, restaurate nel 1991: S. Teresa d’Avila, (1757), opera del pittore carcarese Mallarini e La Crocifissione, nell’abside, di Pietro Cunibert. Di notevole suggestione e valore artistico , sulla destra, la Statua dell’Addolorata (del Roasio, datata 1844) , di 318 kg, un tempo abitualmente portata in Processione (e per questo ancora oggi molti conoscono la chiesa come “dell’Addolorata”), e un pregevole organo con cassa barocca di inizio Settecento, restaurato nel 1994 col patrocinio della Soprintendenza Regionale. Di particolare interesse sono i 6 quadri raffiguranti i dolori di Maria (5 dipinti dal fratello del beato Cottolengo e 1 da Giovanni Albesiano. Nel dicembre 2008 a causa di una forte nevicata crollò una parte del tetto che venne ricostruito nel 2009 e nel 2010. Nel 2010 la chiesa venne dotata di un sistema antintrusione dei colombi per tutelare meglio la conservazione del tetto e la pulizia degli ambienti.